I Remondini

La nuova merce era un prodotto singolare, si trattava di fogli stampati con immagini di tipo diverso ma per lo più a soggetto religioso. Custodite in una cassetta di legno, la “cassela“, i tesini se le caricavano sulle spalle e partivano, a piedi, alla ricerca dell’acquirente. L’editore era Giovanni Antonio Remondini, che a Bassano teneva, dal 1650 circa, bottega di telerie, ferro e generi diversi, e che aveva incominciato a vendere anche qualche stampa.

Si trattò dunque di una convergenza di interessi: i tesini da una parte, interessati ad un’opportunità di maggior guadagno e ad una merce più leggera delle pietre focaie, il Remondini dall’altra, pronto ad avvalersi dell’esperienza commerciale maturata dai Tesini nei lunghi anni di commercio. Esaminando i soggetti di queste stampe scopriamo che i tesini non furono semplicemente mercanti, ma anche diffusori di immagini, di pensiero per immagini, portatori di messaggi.

Il giro d’affari dei Remondini in Tesino e dintorni si era fatto così intenso che alla fine del ‘600 sembrò opportuno aprire una succursale del negozio a Pieve Tesino, presso la quale i girovaghi potessero rifornirsi direttamente. Il negozio si affacciava sulla Piazza Maggiore di Pieve. Per due secoli da questa piazza si diramarono per tutta Europa a migliaia le stampe dei Remondini, finché la Casa di Bassano, ormai in decadenza dopo la scomparsa di Giuseppe Remondini nel 1811, si vide costretta a disfarsi di tutte le sue proprietà in Tesino.

 

Gli editori tesini

I tesini avevano acquisito, nei lunghi anni “al servizio” dei Remondini, una notevole esperienza non solo commerciale ma anche in campo artistico e culturale. Molti di loro avevano istituito dei depositi stabili per la loro merce lungo i percorsi abituali, che non tardarono a divenire in molti casi delle botteghe vere e proprie.

Circolano idee nuove, interessi e curiosità diverse; sui mercati europei editori più raffinati propongono opere di artisti famosi e di incisori di valore. I tesini così cominciano a fornirsi  in Inghilterra e in Francia soprattutto, e lentamente cominciano ad acquistare autonomia rispetto alla Casa di Bassano.

Negli ultimi decenni del ‘700 possiamo collocare il fenomeno dell’apertura di negozi in molte città d’Europa, dalle prime botteghe olandesi si arriva già nella seconda metà dell’800 a una cinquantina di negozi sparsi per tutta Europa.

A contatto con una clientela d’elite e sensibili all’atmosfera culturale delle più importanti capitali europee, i tesini capirono che avrebbero meglio soddisfatto le esigenze di quel particolare mercato se avessero potuto seguire direttamente le mode e le innovazioni, scegliendo essi stessi i temi che sapevano di sicuro successo, artisti di nome e stampatori esperti. Fu così che divennero essi stessi editori, facendo grandi passi in avanti dai tempi in cui avevano lavorato come agenti di vendita per i Remondini.

Tra gli editori tesini ricordiamo i Tessari, che dal 1870 avevano negozio ad Augusta, i Buffa di Amsterdam, i Fietta Badalai a Strasburgo e a Metz, Antonio Tessaro a Gand, i Pasqualini a Brünn, e tanti altri. Tra le attività più prestigiose ci fu senza dubbio la ditta Daziaro in Russia e a Parigi.